venerdì 30 dicembre 2011

Come cuocere lo zampone crudo

Negli ultimi anni è diventata consuetudine comperare zamponi precotti, sono molto pratici ed in genere di buona qualità ed è sufficiente mettere la busta che contiene lo zampone in acqua bollente e lasciare cuocere il tempo scritto sulla confezione, in genere 30-40 minuti.

Se invece avete acquistato nella vostra macelleria di fiducia o se vi hanno regalato uno zampone crudo è necessaria una procedura semplice, ma lunga.

Lo zampone va messo a bagno in acqua fredda almeno la sera precedente e lasciato tutta la notte ad ammorbidirsi.
Il mattino dopo, per evitare che durante la cottura si rompa la cotenna e che fuoriesca il ripieno, punzecchiatelo con una forchetta e avvolgetelo in una tela bianca che fisserete o cucendola con il filo di cotone grosso o legandola con lo spago da arrosti.

Mettete lo zampone, coperto di acqua fredda, senza aggiungere sale o odori, nel tegame apposito o in un tegame largo che lo possa contenere steso, lasciatelo bollire adagio per almeno tre ore.
Mio cognato Paolo consiglia di cambiare più volte l'acqua durante la cottura buttando l'acqua di cottura e mettendo altra acqua calda per evitare di cuocere lo zampone nel suo grasso.

Sentite la consistenza della cotenna e della carne con una forchetta, quando sentirete che si sono un poco intenerite (non troppo) lo zampone sarà pronto.
Togliete il telo e tagliatelo a fette, mettete le le fette ben calde su un piatto da portata insieme al contorno che avete preparato

I contorni tradizionali allo zampone sono il purè di patate (ricetta QUI , i fagioloni in umido (fagioli bianchi) ricetta QUI, le lenticchie stufate, gli spinaci al burro e grana....


Questo è l'ultima ricetta del 2011!!!!

Auguri a tutti di un 2012 pieno di serenità, pace, giustizia e speranza.

giovedì 29 dicembre 2011

Minestra di cipolle, patate e carote

Dopo tutti i piatti importanti (e calorici) dei giorni di festa, una zuppa semplice, casalinga e gustosa.

Occorrono per 4 persone: 120-140 grammi di riso (va bene il riso Ribe o il Roma o l'originario..), 2 cipolle, 2 patate, 2 carote, 50 grammi di burro, 1 cucchiaio di farina, 1litro e mezzo di brodo anche di dado, formaggio grattugiato.

Tagliare a fettine sottili sottili le cipolle, tagliare a piccoli dadini le patate e le carote, farle imbiondire nel burro.
(Se si è a regime dietetico stretto mettere una noce di burro e un po' di brodo).
Unire la farina mescolando velocemente e dopo qualche minuto il brodo.
Lasciare cuocere per 20-30 minuti, aggiungere il riso e terminare la cottura.
Servire con formaggio grattugiato

martedì 27 dicembre 2011

Torta sorelle Cavallaro

Come già scritto anche questa ricetta è legata a chi me l' ha insegnata e non riuscirei a chiamarla in altro nome.
Mi ricordo benissimo quando l'ho assaggiata la prima volta, era squisita. 

Un grazie ancora alle carissime amiche che hanno condiviso con noi la torta e la ricetta. (eravamo tutte giovanissime!!!!)

Questa ricetta era stata poi "adottata" da mia madre che, fino a quando è stata in grado, per i compleanni dei suoi innumerevoli nipoti, preparava la torta e ne faceva dono al festeggiato per cui era diventata la torta della nonna Alma.

Per preparare la torta occorrono:
200 grammi di farina, 150 grammi di zucchero, 150 grammi di burro a temperatura ambiente, 150 grammi di amaretti, 100 grammi di cioccolato fondente, 3 uova, un pizzico di sale, dose per dolci da mezzo chilo, latte q.b.

Tritare gli amaretti e grattugiare la cioccolata.
In una grossa ciotola lavorare bene il burro morbido con lo zucchero (se vi siete dimenticati di tenere fuori dal frigo il burro metterlo per un tempo brevissimo nel forno a micro onde), unire il pizzico di sale, i tuoli d'uovo e mescolare bene l'impasto. Unire la cioccolata e gli amaretti tritati poi, mescolando sempre, la farina ed infine la dose - se l'impasto fosse troppo sodo aggiungere un po' di latte. Lavorare alcuni minuti ed infine aggiungere gli albumi montati a neve. Porre in una teglia imburrata e infarinata o rivestita con carta da forno (ricordo che per farla aderire bene va leggermente inumidita e stropicciata, poi distesa nella teglia), mettere in forno caldo e cuocere per 30-40 minuti. (provare la cottura con uno stuzzicadenti infilato nell'impasto, se esce asciutto la torta è pronta). Togliere dal forno, farla raffreddare, poi metterla su un piatto o un cabaret e ricoprire con zucchero a velo.

Un metodo semplice per distribuire lo zucchero a velo se non avete, come me, l'apposito distributore, è utilizzare un colino da brodo (fori pioccoli) e setacciare lo zucchero sulla torta.
Altro piccolo consiglio: avete finito lo zucchero a velo, mettete un po' di zucchero normale nel tritatutto o nel macina caffè (ben pulito) e macinate.

venerdì 23 dicembre 2011

Giardiniera di verdure

Questo è un modo veloce e buono di presentare delle verdure cotte.



Ingredienti: 500 gr di patate, 500 gr di carote, 300 gr di piselli, parmigiano grattugiato, burro, sale.
Lessare le verdure in acqua salata, tagliarle a dadini, spolverizzare di grana e versarvi un po’ di burro fuso. Fare gratinare in forno per 5/8 minuti.

Buon appetito!!!

Auguri di un dolce, sereno, gioioso Natale a tutti.

martedì 20 dicembre 2011

Focaccia alla genovese nonna Anna

Negli anni trenta la mamma di Augusto (la nonna Anna) da giovane ha lavorato a Genova, faceva la centralinista e l'addetta all'ascensore  di un palazzo. Questa cosa mi ha sempre affascinato moltissimo perchè mi sembra di vederla, rigorosamente in bianco e nero, come nei film dell'epoca.

Questa focaccia è un ricordo di quel periodo.


Per farla occorrono 500 gr di farina, 30 gr di lievito di birra fresco, 1 decilitro di olio d’oliva, acqua e sale q.b.

Impastare farina, acqua, sale e lievito per fare un impasto morbido. 
Far lievitare per  un ora. 
Stendere l’impasto in una teglia (non superiore ai due centimetri). 
Premere tutta la superficie con le nocche delle dita. 
Cospargere l’impasto di olio e mettere un po’ di sale. 
Cuocere in forno caldo (200°) per 15-20 minuti. 

La focaccia è buona così!

Volendo si possono aggiungere alcuni aghi di rosmarino, oppure dell'origano oppure alcune cipolle, tagliate a fettine, inzuppate nell’olio e distribuite sopra la focaccia.

Sformato di fagiolini della Franca


Questo sformato Augusto l'ha assaggiato a casa di una sua collega alcuni anni fa e gli era piaciuto talmente tanto che si è fatto dare la ricetta. 
E' un contorno importante, può essere considerato quasi un piatto unico.

Ingredienti: 500 gr fagiolini, 50 gr di burro, 250 gr panna da cucina, 3 uova, 100 gr di parmigiano, 150 gr prosciutto cotto a fettine, noce moscata, sale.
Procedimento: Lessare i fagiolini in acqua salata (devono rimanere bei sodi), tagliarli e passarli alcuni minuti in padella assieme al burro, toglierli dal fuoco e lasciarli raffreddare almeno 10 minuti.
A parte sbattere le uova con il formaggio, aggiungere la panna, i fagiolini, un po’ di noce moscata grattugiata, un pizzico di sale.
Foderare uno stampo ad anello (da ciambella) con le fettine di prosciutto, versarvi il composto, e cuocere in forno caldo a bagno maria per 40 minuti.
Sfornarlo rigirando lo stampo su un piatto da portata e servire caldo.
Franca, la collega d'Augusto, consigliava di servirlo con uova sode passate in padella con un po' di burro e messe nel centro dell'anello dello sformato già posto nel piatto da portata.

Per cuocere a bagno maria bisogna mettere lo stampo in una teglia un po' più grande nella quale vi sia stata messa dell'acqua bollente (o quasi) che arrivi all'altezza di circa la metà dello stampo che voi immergerete.

sabato 17 dicembre 2011

Baccalà fritto con la " colla"

Il baccalà venduto secco (sotto sale) deve essere lavato per togliere il sale e lasciato a bagno per un giorno intero cambiando spesso l'acqua poi può essere utilizzato nelle varie ricette.

Per questa ricetta occorre:
Mezzo chilo di baccalà sottile già dissalato (vedi procedura precedente), 6 cucchiai di farina, 1 spicchio d'aglio spremuto, 1 cucchiaino raso di lievito per torte salate, latte q.b.,sale (poco) e pepe.

Mettere il baccalà in un tegame di acqua bollente per cinque minuti (tempo necessario per liberarlo facilmente dalle lische), toglierlo e farlo raffreddare.
Mescolare la farina, il sale e il pepe con il latte, lentamente per non formare grumi, aggiungere il lievito e mescolare bene.

La colla deve essere densa, ma non troppo ( se ne prendete una cucchiaiata e provate a farla scendere deve rimanere un po' sul cucchiaio prima di cadere)

Tagliare il baccalà a pezzi e metterlo nella colla.
Cuocerli un po' alla volta in olio bollente e servirli subito, sono buoni caldi.

Questa seconda ricetta è presa dal libro di Sandro Bellei "La cucina modenese".


Occorrono: 500 grammi di baccalà già bagnato, 200 grammi di farina, 80 grammi di strutto, 1 spicchio di aglio, sale q.b.


  • Tagliate il baccalà già ammollato in tanti pezzettini. 
  • Pulitelo accuratamente togliendo pellicine e lische, poi mettetelo in una concia di aglio e sale (poco) per 2 ore.
  • Nel frattempo preparate una pastella abbastanza densa con acqua, farina e sale. 
  • Togliete i pezzetti di baccalà dalla concia e spappolateli accuratamente, evitando che restino troppo grossi.
  • Col baccalà e la pastella preparate una colla nè troppo densa nè troppo fluida e con un cucchiaio versatela in una padella dove, nel frattempo, avrete fatto divenire bollente lo strutto.
  • Le frittelline si debbono rosolare da entrambe le parti in pochi minuti affinchè restino croccanti.
  • Vanno servite calde con un contorno d'insalata verde e radicchio rosso conditi con aceto balsamico tradizionale di Modena.

venerdì 16 dicembre 2011

Salsa Marta per il bollito


Per accompagnare un buon piatto di bollito è indispensabile una buona salsa, questa è la mitica ricetta della zia Marta.

La zia Marta è una grande sfoglina ed una ancor più grande cuoca sia nella cucina di casa che nelle varie cucine dei campi parrocchiali, dell'oratorio...... chi ha assaggiato i suoi piatti può testimoniarlo!!!!!

Ingredienti: 1 pugno abbondante di prezzemolo, 2 gambi di sedano, 2 carote, 2 zucchine non grosse (1 se grossa), a piacere 1 melanzana, capperi, 4 peperoni verdi, 1 cipolla, 4 pomodori (o se inverno conserva), olio, aceto balsamico, pane grattugiato, zucchero e sale (o dado).

Procedimento: Tritare nel tritacarne a fori grossi le verdure pulite, (noi usiamo il tritacarne a mano, l'attenzione maggiore è che la verdura non deve essere sminuzzata, ma deve mantenere una certa consistenza)
Trasferire la verdura tritata in un tegame sul fuoco con un bicchiere di olio, salare e mettere un po’ di dado. Lasciare cuocere per almeno mezz'ora. Aggiungere i capperi tritati, versare in un bicchiere due dita di pane grattugiato, bagnarlo ben bene di aceto balsamico, mettere un po’ di zucchero e versare nel tegame. Lasciare cuocere ancora un po’.

mercoledì 14 dicembre 2011

Farfalle impazzite

Questa ricetta la vidi realizzare durante una trasmissione televisiva di tanti anni fa (almeno 30) dall'attrice Ave Ninchi e mi aveva colpito perchè univa ingredienti diversi, gusti diversi, mentre fino ad allora i sughi che preparavo per condire la pasta asciutta, ma  che trovavo anche andando al ristorante o a casa degli amici, erano molto classici: burro e grana, burro e salvia, ragù di carne, ragù di carne con i piselli, ragù di salsiccia, sugo al pomodoro, sugo ai funghi ... e per me è stata una piacevole e stuzzicante novità.

Occorrono per 4 persone
400 grammi di farfalle di pasta, acqua abbondante, sale; 

Per il sugo: 1 peperono rosso o giallo, 1 cipolla piccola, 20 grammi di funghi secchi, 1 confezione di pomodori pelati, olio, sale e pepe q.b., 1 confezione da 200 grammi di panna da cucina, peperoncino e prezzemolo tritato.

Tritare la cipolla e farla rosolare nell'olio, aggiungere il peperone tagliato a fettine sottili, poi  i funghi ammollati (lasciati nell'acqua almeno mezz'ora e scolati bene bene), i pomodori pelati sminuzzzati, il peperoncino.
Dopo alcuni minuti aggiungere la panna , il prezzemolo tritato, sale e pepe.
Lasciare cuocere 20-25 minuti. Nel frattempo cuocere al dente in acqua bollente salata le farfalle, scolarle e condirle.

Dopo aver provato questo sugo che è molto buono ho iniziato a sperimentare aggiungendo un po' di salsiccia o inserendola al posto dei funghi e, per me che amo moltissimo il gusto dei peperoni,  è squisita in tutti i modi.

lunedì 12 dicembre 2011

Raviole Agostina

Mi è sempre piaciuto legare le ricette alla persona che me le ha insegnate per cui molto spesso le mie ricette hanno un nome proprio, in questo modo mi sembra di tenere viva nel tempo la relazione che si era instaurata.
Queste raviole me le ha insegnate una collega in pensione già da vari anni, ma che era ed è una grande persona e una grande cuoca!!!


Ingredienti: Per la pasta 1 kg di farina, 350 gr di zucchero, 150 gr di burro, 4 uova, dose per un chilo.
Per il ripieno: 500 gr di castagne secche, 400 gr di marmellata di prugne, 250 gr di zucchero, 1 bicchierino di Mandorla amara, 50 gr di cacao in polvere.

Procedimento: Cuocere le castagne secche in acqua per circa due ore, poi passarle nello schiacciapatate. Unire alle castagne tutti gli ingredienti per il ripieno e mescolare bene.
Impastare la pasta come nella ricetta della ciambella e fare una sfoglia abbastanza spessa, poi tagliare con un bicchiere. 
Mettere il ripieno al centro di ogni cerchio e chiudere schiacciando bene i bordi. Mettere in forno a 180° per 15-20 minuti. Terminata la cottura le raviole possono essere bagnate con il brodo di cottura delle castagne mescolato con un po’ di liquore (sassolino o anice o mandorla amara...) poi spolverizzarle con un po’ di zucchero a velo.

Arrosto di tacchino farcito

Questa è una ricetta tipica della mia mamma altrimenti chiamata nonna Alma.

Ho comperato una confezione di petto di tacchina (circa 800grammi), che Augusto mi ha aperto per farne una grossa fettona, non preoccupatevi troppo se il taglio non è perfetto, se credete di non riuscire potete farla preparare al macellaio.

Occorrono un etto di prosciutto crudo affettato, grana affettato sottilmente circa 100 (il grana non manca mai in casa, per cui vado a occhio), 80-100 grammi di burro, alcune foglie di salvia,aglione, un poco di brandy o di vino, sale o dado, acqua q.b.


  • Si prende il petto di tacchino aperto in una bella fetta, cospargere con un po' di aglione fine fine, alcune foglie di salvia a pezzi, poi stendere il prosciutto e le fettine di grana, poi si arrotola bello stretto e si lega con lo spago da arrosti.
Se non siete esperti fate prima una legatura singola nel mezzo, poi iniziate da un capo, legate con un nodo, poi piano piano girate lo spago attorno alla carne tornando ad annodare alla fine, procedura poco ortodossa, ma efficace, per essere perfetti  ad ogni giro intorno alla carne fate ripassare il filo dentro il cerchio che avete appena fatto tirando per stringere un poco il nodo, tenendo tirato un poco il filo scorrete di un centimetro e fate un altro anello intorno alla carne nel quale farete passare di nuovo il filo.... sempre così fino alla fine. Se riesco a convincere Augusto inserisco un video del modo corretto.


  • In un tegame, o nella pentola a pressione, fate sciogliere il burro nel quale avete messo alcune foglie di salvia, rosolatevi bene la carne da tutte le parti, poi sfumate con il brandy o il vino, salate e continuate la cottura pian piano, aggiungendo un poco di acqua (o brodo anche di dado) se necessaria. Deve cuocere almeno 1 ora.
  • Se utilizzate la pentola a pressione  dopo aver sfumato con il brandy aggiungete un poco di acqua o brodo, salate, chiudete la pentola e fate cuocere dal sibilo del vapore 30-40 minuti. Fate raffreddare e tagliate a fettine, mettetele nel piatto da portata e versatevi sopra il fondo di cottura che avrete scaldato e diluito con un poco di acqua o brodo.

Credo che la stessa preparazione possa essere seguita anche per fare arrostini più piccoli utilizzando il tacchino a fette: Su ogni fetta  stendere una foglia di salvia, il prosciutto e il grana, arrotolare ad involtino e fermare con gli stuzzicadenti o con lo spago da arrosti. Seguire la stessa procedura per la cottura diminuendo i tempi.

domenica 11 dicembre 2011

Zuppa Imperiale

Per il pranzo di oggi, 11 Dicembre, abbiamo deciso di fare la zuppa imperiale con il brodo, poi a seguire piatto di bollito misto: manzo, gallina e cotechino con salse e finocchi al latte.

Questo è quanto occorre per la zuppa imperiale (ricetta nonna Anna):
1 uovo a testa (per ogni persona), 1 cucchiaio di farina per ogni uovo, 1 cucchiaio di grana grattugiato, circa 15/20 grammi di burro per ogni uovo, sale, un po' di noce moscata, un po' di lievito per torte salate. (calcolate che ne occorre un cucchiaino per 4 uova)



Sciogliere il burro (non deve soffriggere), sbattere le uova con il sale e la noce moscata, aggiungere la farina, il formaggio grattugiato e il lievito. Mescolare bene.
Mettere in una teglia da forno nella quale avete steso la carta da forno (come avevo già scritto per stenderla meglio va inumidita, stropicciata e stesa) e cuocere 10-15 minuti a forno caldo a 180 gradi. Tenete controllata dal vetro la cottura, quando è un poco rosolata è cotta.


Toglierla dal forno, farla raffreddare e tagliarla prima a fettine poi a dadini.



Noi mettiamo i dadini di zuppa in una bella ciotola a centro tavola assieme ad una pentola di buon brodo bollente, ognuno prende nel piatto la quantità di zuppa che desidera poi si versa una o più mescole di brodo. In questo modo resta bella soda.


La ricetta della nonna Alma invece prevede i seguenti ingredienti:
Per ogni uovo occorrono 35 grammi di semolino, 30 grammi di burro, 30 grammi di formaggio grattugiato, odore di noce moscata, sale.
La procedura è simile a quella precedente.
Fatto l'impasto mia madre non lo cuoceva nel forno, ma in una padella antiaderente, a fuoco molto dolce senza aggiungere altro unto, faceva delle fritelline, le lasciava raffreddare poi le tagliava a dadini. Le versava nel brodo bollente e serviva.

sabato 10 dicembre 2011

Verdure d'Inverno: i CARDI


Preparazione
 
Pulire i cardi eliminando foglie e costole esterne più dure. Tagliare le altre in pezzetti di circa dieci centimetri, sfilarli e passarli in acqua e limone per non farli annerire. Sciogliere in acqua fredda due cucchiai di farina. Aggiungere altra acqua, il succo di un limone (non è indispensabile) ed un pizzico di sale. Portare a bollore ed unire i cardi che devono cuocere per circa 20/30 minuti a fuoco basso. Scolarli e lasciarli raffreddare. 

Cardi alla zia Ersilia
Ingredienti: Cardi già lessati, olio, uno spicchio d'aglio, un battuto di cipolla, sedano, carota, prezzemolo tritato, un dado, qualche cucchiaio di conserva o passata di pomodoro.

In una casseruola mettere un po' di olio, aggiungere il battuto di cipolla, carota e sedano, far rosolare poi aggiungere il prezzemolo, il dado, la conserva. Versarvi i pezzetti di cardo, aggiungere un po' d'acqua e lasciare insaporire per 10-15 minuti (assaggiare per regolarsi sul tempo di cottura).

Cardi trippati 

Ingredienti: un chilogrammo di cardi; cento grammi di burro; due spicchi d'aglio; farina; brodo (anche di dado); sale; parmigiano grattugiato.
 
Seguire la preparazione  iniziale e lessare i pezzetti di cardo.
In una padella far rosolare nel burro due spicchi d'aglio. Aggiungere i cardi infarinati e dopo averli fritti leggermente proseguire la cottura per dieci minuti aggiungendo un po' di brodo. Spolverarli con abbondante parmigiano. Toglierli dal fuoco e servirli caldi.

Ti potrebbe interessare anche un'altra ricetta che troverai qui

giovedì 8 dicembre 2011

Pasta alla salvia

Altro condimento per chi ha fretta e vuole spendere poco.

Occorrente: pasta 80-100 grammi a testa, burro 15 grammi circa a testa, qualche foglia di salvia, una o due patate,sale, grana grattugiato. Per un gusto più deciso si può usare del pecorino al posto o assieme al grana.

Lavare, pelare e tagliare a tocchetti piccoli le patate.
Mettere sul fuoco una pentola con acqua, aggiungere le patate e portare a bollore, salare e cuocere la pasta.
Nel frattempo sciogliere il burro in una padella, aggiungere la salvia, lasciare insaporire a fuoco dolce e aggiungere un poco di acqua di pasta.
Quando la pasta e le patate sono cotte, scolare e condire tutto con burro, salvia e grana grattugiato.

La cucina povera in tempo di crisi!!!

PANE COTTO O PAN COT

Questo è un piatto povero, presente nella tradizione delle nostre famiglie, è sostanzioso e permetterà di riutilizzare il pane che rimane.
Quando eravamo piccoli era un piatto utilizzato per i bambini subito dopo lo svezzamento.
Occorre del pane secco, brodo di carne o di dado, parmigiano grattugiato e olio extravergine di oliva.

Portare ad ebollizione il brodo, immergervi il pane tagliatto a pezzetti o fettine fino ad ottenere una zuppa non troppo densa, fare bollire per alcuni minuti.
Togliere dal fuoco, aggiungere il parmigiano e l'olio, mescolare e fare riposare qualche minuto.
Servire ben caldo accompagnato da olio e parmigiano da aggiungere a piacere.

A casa mia quando ero piccola la domenica c'era il brodo con tagliatelle o quadretti (i tortellini solo a Natale e Pasqua) e la carne utilizzata per il brodo diventava la cena del giorno dopo.

In estate la mamma tagliava a fettine sottili sottili il lesso e lo serviva freddo condito con olio, aceto e sale e un buon contorno di verdure fresche; in inverno invece  la carne veniva servita in umido con le patate o i piselli, tagliata a pezzetti oppure trasformata in polpette.

CARNE IN UMIDO CON LE PATATE 

Lavare e pelare alcune patate, tagliarle a tocchetti.
Mettere a sciogliere un po' di burro in un tegame, aggiungere le patate ed insaporirle con la salamoia per gli arrosti o aggiungere uno spicchio di aglio e un po' di rosmarino tritato, lasciare rosolare mescolando. Aggiungere poi alcuni cucchiai di passata di pomodoro o di conserva e la carne tagliata a pezzetti, mescolare bene. Mettere un bicchiere o due d'acqua e un po' di dado, lasciare cuocere per 20 minuti mescolando ed aggiungendo acqua se necessaria per avere un po' d'intingolo.

Per fare le polpette la carne lessata va macinata ed unita a formaggio, pane secco inzuppato nel latte caldo e a un uovo, (io consiglio di aggiungere un po' di mortadella tritata), sale e, se gradita, un poco di noce moscata. Lavorare bene l'impasto, fare delle polpettine e passarle prima nell'uovo sbattuto, in cui è stato messo un pizzico di sale, poi nel pane grattugiato, quindi vanno fritte.

POLPETTE IN UMIDO DI PISELLI

Le polpettine possono essere servite così oppure, come faceva mia mamma per fare in modo che bastassero per tutti, inserite in un umido fatto con i piselli.

Sciogliere un po' di burro in una padella, aggiungere della cipolla tritata o tagliata a tocchetti oppure delle cipolline pelate lasciate intere, unire qualche cucchiaio di conserva (o passata di pomodoro), i piselli lessati (se utilizzate quelli freschi o surgelati) o scolati se utilizzate quelli in barattolo, mescolare bene. Aggiungere uno o due bicchieri di acqua, il dado o il sale e quando riprende il bollore unire le poltette (fritte altrimenti si disfano).
Lasciare cuocere alcuni minuti e servire.

lunedì 5 dicembre 2011

sugo burro e oro per chi ha poco tempo....


Questo è un sugo molto veloce da fare mentre la pasta cuoce.
Ingredienti: Burro, conserva (o passata di pomodoro).
Sciogliere il burro in una padellina, aggiungere la conserva (o la passata) e lasciare cuocere qualche minuto.
Condire direttamente la pasta o farla saltare un po' in padella aggiungendo un po' di grana.
Va bene per tutti i tipi di pasta e anche per gli gnocchi.

Sugo con pomodoro e mozzarella


Ingredienti: Olio d’oliva, pomodorini freschi o pomodori a pezzettoni o pomodori pelati (quello che si ha a disposizione), spicchio d’aglio, sale, mozzarella (meglio se di bufala), alcune foglie di basilico.

Procedimento: Porre l’acqua per cuocere la pasta sul fuoco, contemporaneamente in una padellina versare dell’olio e rosolarvi lo spicchio di aglio che poi toglierete, versare i pomodori,  il basilico, salare e lasciare addensare il sugo. Quando la pasta è quasi cotta versare nel sugo la mozzarella a dadini e mescolare. Condire subito la pasta che posso assicurarvi sarà squisita e filante. 

Questo sugo è adatto per spaghetti, maccheroni, penne.... 
A piacere aggiungere formaggio grana o pecorino grattugiati.

venerdì 2 dicembre 2011

GNOCCO DI PATATE FARCITO

Questa ricetta mi è stata data, tanti anni fa, dalla mia grandissima amica e collega Luana, abbiamo lavorato insieme oltre 16 anni e per un periodo gomito a gomito (nel mitico ufficio open space nel quale avevamo creato angoli con le scrivanie!!!!). Abbiamo imparato a conoscerci, a collaborare, a stimarci e sostenerci nei momenti di difficoltà, a condividere dubbi, gioie, quotidianità, vita.... le voglio un gran bene!!!!!

Un'altra cosa che abbiamo condiviso era la passione per le ricette (e la nostra golosità!).

Questa è una ricetta molto semplice, adatta per una serata tra amici, per una festa di compleanno, per una gita, piace molto anche ai bambini!!! (io e Luana insieme ne abbiamo avuti 7, quando si è unita a noi anche la collega Barbara siamo arrivati a 10....  nel nostro gruppo di lavoro non era avvertito il problema della denatalità!!!!).

Ingredienti: per la pasta 700 grammi di farina, 300 grammi di patate (che vanno lessate e sbucciate), 50 grammi di burro, 1 uovo intero, 2 cubetti di lievito di birra, sale q.b (circa 3 cucchiaini), acqua e latte;
per la farcitura: 2 etti di mortadella, 2 etti di prosciutto cotto, 2 etti di fontina (fontal) tutti affettati.

Mettere la farina sulla spianatoia (o in una ciotola capiente), schiacciare le patate con lo schiacciapatate e unirle alla farina, unire il lievito sciolto nel latte (o acqua) tiepido, il sale, il burro, l'uovo ed impastare tutto assieme per ottenere un impasto morbido che si possa stendere, se necessario unire un po' di latte o un po' di farina a seconda della necessità.
Dividere in due parti uguali l'impasto, tirarne una parte e stenderla in una placca da forno imburrata (è la dimensione giusta), punzecchiare la pasta con una forchetta, stendervi sopra gli affettati, tirare l'altra metà della pasta, coprire la farcitura e di nuovo punzecchiare la pasta con una forchetta.
Lasciare lievitare coperta con un telo per circa un'ora.
Cuocere in forno caldo a 200° per 40 minuti circa o comunque finchè la superficie è dorata.

e ..................... Buon appetito!!!!

e come dice Augusto "anche se la va male... il corpo non deve patire" (vecchio detto di paese)!