domenica 28 ottobre 2012

Post 200!!!! Tortelloni di ricotta


Mamma mia!!!! 200 post pubblicati!!! Non l'avrei mai creduto.

Oggi è un giorno da ricordare soprattutto perché abbiamo festeggiato i 50 anni di Matrimonio di Marta e Andrea ed è stata una festa bellissima!


I tortelloni di ricotta (fatti bene) sono il piatto che mi piace di più in assoluto, non amo mangiarli spesso per "tenerne la voglia!!!" , così li gusto molto di più. 

Queste le dosi che mi ha insegnato mia cognata Marta (la festeggiata di oggi!)

Per il ripieno: Ricotta 6 etti, 2 etti di spinaci bolliti, strizzati e tritati, 1 uovo, 100/150 grami di parmigiano grattugiato, sale, noce moscata.

Per la pastella: 5 uova e 500 grammi di farina

  • Cuocere gli spinaci in acqua salata, colarli e strizzarli bene, tritarli. 
  • Unirli alla ricotta,  aggiungendo sale, grana, noce moscata e l’uovo, mescolare bene.
  • Fare la pastella con le uova e la farina, tirare la sfoglia (non troppo sottile) e tagliarla a quadrettoni, riempire con il ripieno e formare il tortellone (chiudere la pasta sul ripieno sollevando un lembo e chiudendo a triangolo, tirare in giù  i due angoli del lato più lungo ed unirli insieme intorno ad un dito per formare il tortellone). 
  • Cuocere in abbondante acqua salata. 
  • Condire con il sugo  burro e salvia o con sugo alla pancetta. (vedere i post già pubblicati).
In alcune ricette parte della ricotta del ripieno (circa un terzo) viene sostituita con il mascarpone, in altre viene unito anche un po' di prezzemolo tritato e se gradito un po' di aglio.

venerdì 26 ottobre 2012

Salsa della nonna

Questa salsa è ottima con la carne bollita, ma è buona con le uova sode, nei panini, su fette di pane tostato...

Occorrono: 300 grammi di prezzemolo, 3 carote, 2 peperoni (uno giallo e uno rosso), 2 cipolle, 1 bicchiere di aceto, mezzo bicchiere di olio, 1 cucchiaio di zucchero, mezzo cucchiaio di sale.


  • Tritare il prezzemolo, macinare le carote, le cipolle e i peperoni.
  • Mettere tutte le verdure in un tegame, unire l'aceto, il sale e lo zucchero.
  • Cuocere pian piano per circa un ora e mezzo.
  • Poco prima della fine cottura aggiungere l'olio.
  • Mescolare bene e, se non utilizzata subito, mettere ben bollente nei vasi che vanno chiusi immediatamente.

martedì 23 ottobre 2012

Torta tipo Barozzi

La torta Barozzi è un dolce "originale", sublime ed unico, che viene venduto nella pasticceria Gollini  di Vignola, è una ricetta antica, la cui composizione è segreta. 
Se vi capita di andare a Vignola bisogna assolutamente assaggiarla!!!

Questa torta è più casalinga ma molto molto buona.

E' una ricetta che mi ha passato mia nipote Lella e vi consiglio di provarla

Occorrono: 50 grammi di mandorle tostate e tritate, 200 grammi di burro, 200 grammi cioccolato in polvere, 200  grammi di zucchero, 4 cucchiai di farina, 4 uova, 4 cucchiaini di caffè (liquido), un po' di sassolino (liquore)
  • Montare bene le uova con lo zucchero, aggiungere il cioccolato, la farina amalgamando bene.
  • A parte sciogliere lentamente il burro, tostare e tritare le mandorle e aggiungere tutto all'impasto di uova e cioccolata.
  • Inserire poi il sassolino e il caffè.
  • Imburrare una teglia e cospargerla di farina o pane grattugiato.
  • Versarvi il composto e cuocere in forno a 180° per 35-40 minuti.

Seconda ricetta presa dall'agenda "Al Rezdor" del 1979


Occorrono: 300 grammi di mandorle,100 grammi di burro, 6 uova, 300 grammi di zucchero, 70 grammi di cioccolata in polvere, 30 grammi di cacao, 6 cucchiaiate di caffè, un po' di Rum.

Tostare e macinare le mandorle, mescolare con il burro, i tuorli d'uovo, lo zucchero, la cioccolata e il cacao, il caffè, il Rum e gli albumi montati a neve.
Rivestire una teglia non alta con carta oleata (o carta forno inumidita e stropicciata per stenderla meglio), versarvi l'impasto. Cuocere a forno moderato (170°-180°) per mezz'ora.
Togliere poi la torta dallo stampo e sistemarla sul piatto

venerdì 19 ottobre 2012

Zuppa di cipolle

Questa è la mitica ricetta della zuppa di cipolle di mio fratello Giovanni. 
Ricordo ancora la prima volta che l'ho assaggiata a casa sua (abitava ancora nel primo appartamento al quinto piano senza ascensore), assaporarla è stato il miglior premio per la scalata  per raggiungere il suo appartamento. 
A me e Augusto è piaciuta moltissimo!!! 
Quel sant'uomo di Giovanni, sapendo che a noi piaceva tanto, ce la fece anche una volta che andammo a trovare lui e la famiglia in campeggio in tenda a Punta Marina !!!! 

E' doveroso dire che la cucina profumerà di cipolla almeno per due giorni, ma ne vale veramente la pena!!!!


Per sei persone occorrono: Un litro e mezzo di brodo di carne (meglio 2 litri), almeno 4 cipolle abbastanza grandi, 2 cucchiai di farina, 1 bicchierino di brandy o cognac (facoltativo), 80-100 grammi di burro, 1 bicchiere di latte (o panna liquida), pane a fette abbrustolito, parmigiano o gruviera o emmental grattugiato.

Procedimento: 
  • si affettano finemente le cipolle e si mettono in un tegame a fuoco lento ad appassire con il burro, devono cuocere dolcemente, non devono strinarsi o seccarsi, ma rimanere morbide e diventare quasi una poltiglia. Sul finire, se gradito, versare un bicchierino di brandy e lasciare evaporare.
  • Aggiungere infine la farina, mescolando velocemente, per uno o due minuti per amalgamare bene tutto.
  • Versare il brodo bollente e lasciare cuocere a fuoco lento per non meno di  mezz'ora. 
  • Aggiungere infine il latte o la panna e lasciare bollire ancora  almeno cinque minuti.
  • Nel frattempo abbrustolire il pane a fette.
Per servire la zuppa si possono seguire due diverse modalità:

1) Preparare un piatto fondo o una ciotola per ogni commensale mettendo una o due fette di pane abbrustolito, cospargere con abbondante formaggio grattugiato, versarvi sopra il brodo di cipolle e servire (se preferite le ciotole possono essere messe in forno a gratinare - con il grill - due/tre minuti poi servite)

2) porre il pane a strati in una ciotola di larghe dimensioni cospargendolo di abbondante formaggio grattugiato, versare il brodo di cipolle e passarlo in forno (funzione grill) per alcuni minuti per dare una rosolatina in superficie. Si serve in ciotole capienti.

mercoledì 17 ottobre 2012

Consigli per l'utilizzo della pentola pressione

Io sono molto affezionata alle mie due pentole a pressione, le uso quasi quotidianamente per cuocere a vapore le verdure, per fare i minestroni o le creme di verdura, per fare piccoli arrosti o spezzatini.

La pentola a pressione, avendo un coperchio ermetico, è comoda per portare  fuori casa i cibi cucinati, in campeggio era una soluzione versatile perchè è possibile utilizzare la pentola sia a pressione che in modo normale, riducendo la quantità di utensili che si portano da casa....

Come tutti gli strumenti è necessario avere indicazioni per usarli al meglio!!!

La pentola a pressione è un tegame dotato di un particolare coperchio a chiusura ermetica che impedisce che si disperdano il calore e il vapore che si producono all'interno della pentola. Nel coperchio sono inserite due (o più) valvole: la valvola di esercizio che regola la pressione interna alla pentola, scaricando se necessario il vapore in eccesso, e la valvola di sicurezza che interviene nel caso che quella di esercizio sia  bloccata, permettendo la fuoriuscita del vapore e facendo calare la pressione all'interno della pentola.

Il vantaggio principale della pentola a pressione è quello di ridurre i tempi di cottura delle ricette, soprattutto dei cibi che vanno lessati, stufati o cotti al vapore, inoltre vi è una limitata dispersione dei principi nutritivi degli alimenti che cuociono in minori quantità di liquido e con meno condimenti rispetto alle cotture tradizionali.


PRIMA ATTENZIONE: Prima di usare la pentola a pressione è necessario consultare il libretto delle istruzioni allegato.

La pentola a pressione è adatta per tutti i tipi di cottura che richiedono l'utilizzo di liquidi come la lessatura, la cottura a vapore (con l'apposito cestello) e le preparazioni in umido,
se la ricetta prevede che gli ingredienti siano rosolati questa operazione deve essere fatta a pentola scoperta (esempio arrosto) successivamente si aggiunge il liquido e si chiude la pentola per portare a cottura.


Queste sono alcune regole per un corretto utilizzo della pentola a pressione:
  • evitare di riempire troppo la pentola affinché il cibo non ostruisca la valvola di sicurezza;
  • aprire la pentola solamente quando il sibilo è scomparso, ovvero quando la pressione all'interno è uguale a quella esterna;
  • evitare di introdurre cibi avvolti in carta o tela che potrebbe ostacolare la fuoriuscita del vapore attraverso la valvola di sicurezza;
  • calcolare il tempo di cottura delle ricette dal momento in cui la pentola raggiunge la massima pressione;
  • ridurre al minimo la fiamma appena la pentola raggiunge la pressione massima;
  • pulire bene la pentola, soprattutto nella zona della guarnizione, evitando in tale zona di utilizzare strumenti abrasivi;

SECONDA ATTENZIONE: Non bisogna mai cuocere nella pentola a pressione senza l'aggiunta di un liquido (acqua o brodo) altrimenti i cibi si attaccano e la preparazione brucia, generalmente occorre almeno un bicchiere di liquido.
Nello stesso tempo nella pentola a pressione occorre meno liquido che nelle preparazioni tradizionali perchè c'è meno dispersione, se comunque il risultato finale fosse insoddisfacente, se l’arrosto o il brasato, per esempio, risultano “brodosi”, basta far addensare il sugo a pentola scoperta, come in normale tegame.
E' importante non riempire troppo la pentola altrimenti il liquido, raggiunta l'ebollizione, rischia di traboccare. Non riempirla mai, con gli alimenti e il liquido, oltre i 3/4 della sua capacità o oltre il limite segnato all'interno della pentola..
Se la cottura viene fatta con il latte occorre un'attenzione in più: è necessario portare a bollore  il latte a pentola scoperta e lasciare cuocere a pentola scoperta per alcuni minuti per evitare la fuoriuscita del latte.

Trascorso il tempo di cottura bisogna togliere la pentola dalla fonte di calore e aprire la valvola per far uscire il vapore interno
Finché la pentola non ha emesso tutto il vapore e la si lascia chiusa la cottura prosegue: meglio allora toglierla dal fuoco con un leggero anticipo per evitare di far scuocere il cibo.





giovedì 11 ottobre 2012

"Solo per oggi" di Papa Giovanni XXIII

Questo "decalogo della quotidianità" è di Papa Giovanni XXIII, l'ho letto per la prima volta circa 16 anni fa, da allora ne ho sempre una copia a portata di mano e lo rileggo spesso, mi aiuta a riflettere sulla mia vita.

Ho deciso di pubblicarlo oggi in occasione del cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano secondo in ricordo della grandezza e lungimiranza di Papa Giovanni.

"Signore benedici la tua Chiesa ed aiutaci a crescere nelle fede, nell'amore e nella corresponsabilità".


  1. Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
  2. Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi,non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.
  3. Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.
  4. Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
  5. Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo,  così il silenzio e l’ascolto sono necessari alla vita dell’anima.
  6. Solo per oggi compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
  7. Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l’indecisione.
  8. Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l’esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
  9. Solo per oggi non avrò timori.  In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell’Amore.
  10. Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.

sabato 6 ottobre 2012

Ricette con il mosto: sughi d'uva

I sughi sono una specie di "budino" che viene fatto con il succo d'uva (mosto).

Questa la ricetta nella raccolta "Mi racconti una storia" della mia amica Luana

Occorrono: 1 litro di mosto, 6 o 7 cucchiai di farina, 2-3 cucchiai di zucchero (se l'uva è dolce anche molto meno).


  • Se siete fortunati potete utilizzare il mosto dopo aver vendemmiato e pigiato l'uva con i piedi.... altrimenti si può passare l'uva nel passaverdura o schiacciarla con le mani, filtrare il succo con un colino fitto fino ad averne un litro.
  • Mescolare la farina con lo zucchero.
  • Aggiungere piano piano il mosto facendo attenzione che non si formino grumi.
  • Metterlo su fuoco basso e, sempre mescolando, cuocerlo fino a quando risulta essere di una consistenza cremosa.
  • La farina va messa a seconda della consistenza desiderata (più o meno sodi) e lo zucchero a seconda che piacciano più bruschi o più dolci.
Dal sito "Storia di terre e di rezdore" della provincia di Modena (rezdore.provincia.modena.it)

ingredienti per i sughi d'uva: 1 l di mosto di Lambrusco, 100 g di farina ‘00', 50 g di zucchero.

Preparazione dei sughi d'uva: Il quantitativo indicato è sufficiente per preparare 8 porzioni di sughi d'uva. 
Vanno fatti in stagione, pigiando l'uva rossa per ottenere un litro di mosto. Per ogni litro ci vogliono 100 grammi di farina. 
La quantità di zucchero dipende dai gusti: una dose giusta è di 50 grammi per litro.
Il mosto va messo a bollire, da solo, in un tegame abbastanza alto, perchè deve bollire, senza coperchio. 
Quando inizia a bollire va schiumato, togliendo appunto la schiuma che si forma in superficie. Una volta mettevano anche nel mosto delle bucce d'uva, in modo che i sughi diventassero più scuri.
Quando si è eliminata tutta la schiuma si spegne il fuoco e, prendendo un mestolino di mosto, lo si aggiunge alla farina in una ciotola a parte. In questo modo si riesce a stemperare bene la farina senza che si formino grumi. Si ottiene una cremina, che andrà versata dentro il mosto, mescolando bene. A questo punto si può aggiungere anche lo zucchero, cercando di non formare grumi. è importante mescolare bene finchè non si ottiene un composto liscio.
A questo punto si può riaccendere il fuoco, mantenendo la fiamma bassa, e continuare a mescolare per dieci minuti. I sughi sono pronti e possono essere versati in uno stampo.
Più il mosto è rosso, più avremo dei sughi rossi. Si può usare anche il mosto di uva chiara, però rosso è molto più bello.
I sughi si fanno nel periodo della vendemmia, non nel resto dell'anno. Possono rimanere in frigo per una settimana o due e si mangiano come dolce. Li facciamo riposare per due o tre ore in modo che acquistino la giusta consistenza.


giovedì 4 ottobre 2012

Stracciatella

Questa è una minestra "antica", veloce e sostanziosa, adatta a tutti, ma soprattutto a bambini e anziani.
Nelle serate fredde è molto piacevole!



Ingredienti per sei persone: un litro e mezzo di brodo, 3 uova, 3 cucchiai di semolino fine, 3 cucchiai di grana grattugiato, sale 
In una terrina rompere le tre uova e sbatterle con una forchetta aggiungendo un pizzico di sale, unire il semolino ed il grana mescolando bene, unire una mescola di brodo sbattendo bene con una forchetta o una frusta. 
Portare il brodo a bollore, versarvi pian piano il composto agitandolo con la frusta. 
Lasciare bollire alcuni minuti sempre agitando e si otterrà una stracciatella a piccoli fiocchi leggeri.


"Mezz'età è quando si smette di criticare la generazione più vecchia e si inizia a criticare quella più giovane!!!!"