mercoledì 2 dicembre 2020

ZUPPA DI CIPOLLE

Questa ricetta è entrata nella nostra famiglia grazie a mio fratello Giovanni ed è diventata per noi una buona cena invernale (slurp!!!)

Questa è la sua ricetta per 6 persone.

Occorrono: Brodo di carne (almeno un litro e mezzo), 4 cipolle bianche abbastanza grandi, 2 cucchiai di farina, 80-100 grammi di burro, 1 bicchierino di brandy (se si vuole), 150-200 cc di latte, fette di pane che andranno abbrustolite, abbondante formaggio a pasta dura grattugiato (parmigiano, groviera, emmental...).

Tagliare a fettine sottili le cipolle. In un tegame abbastanza grande mettere il burro, scioglierlo e versare le cipolle che dovranno appassire molto lentamente (a fuoco lento)senza farle rosolare. 

Quando le cipolle saranno pronte (quasi collose) versare se si vuole il brandy (o cognac), aumentare la fiamma e lasciarlo evaporare.
Versare la farina e mescolare velocemente amalgamando bene il tutto.

Versare il brodo bollente e lasciar cuocere almeno 30 minuti, aggiungere poi il latte. 

Lasciare bollire ancora 5-10 minuti poi servire.

A parte preparare le ciotole o  piatti ben fondi in questo modo:
mettere in ogni ciotola 1 o 2 fette di pane abbrustolito (nel forno o in una padella,,,), mettere abbondante formaggio grattugiato e versare il brodo con le cipolle.

Se le ciotole sono resistenti al calore è possibile passarle alcuni minuti nel forno (funzione grill) per far gratinare.

Noi aumentiamo la quantità di cipolle e di burro per ottenere una zuppa veramente goduriosa.

Alla prossima!!!


giovedì 19 novembre 2020

Abbracci per sentirci meglio

Io amo moltissimo gli abbracci. Abbracciare, essere abbracciata.

Oggi leggendo il libro della professoressa Daniela Lucangeli "Cinque lezioni leggere sull'emozione di apprendere" ho trovato la motivazione scientifica di questa mia (ma non credo solo mia) passione.

Lei scrive: "Un interruttore che accende le emozioni positive pro-sociali è certamente l'abbraccio, il contatto fisico. Trenta secondi fra le braccia di qualcuno e il nostro cervello produce ossitocina. Molti studi universitari dimostrano che già dopo 20 secondi che abbracciamo inizia ad aumentare nel nostro corpo il livello dell'ossitocina e contemporaneamente si abbassano il battito cardiaco e la pressione sanguigna. L'ossitocina conosciuta anche come <<l'ormone della relazione>>, ha delle funzioni davvero straordinarie: ..... ha un ruolo determinante nel comportamento materno, nella creazione di un legame di affetto tra le persone (specialmente tra la mamma e il suo bambino) e nei rapporti sociali. Sembra essere anche collegata ai sentimenti di fiducia tra gli esseri umani; inoltre pare capace di ridimensionare i comportamenti di paura e di ansia e ridurre lo stress: limitando l'ansia sociale, infatti, permette la costruzione di relazioni migliori. ...... Quindi, quando siamo tanto stressati, tanto in ansia, tanto in pena, che cosa cerchiamo? Non certo chi ci valuta e ci giudica: noi cerchiamo un abbraccio e l'abbraccio non solo fisico, ma anche psicologico, simbolico... Basti pensare che lo sguardo può abbracciare, la voce con la sua intonazione può fare altrettanto, e perfino un gesto fatto da  lontano. Tali abbracci dicono che <<Io e Io>> diventa <<Noi>>: attraverso l'ossitocina ci aiutano a creare un rapporto di fiducia con l'altro e riducono le emozioni di timore, ci fanno percepire l'alleanza e ci trasmettono conforto."

In questo periodo c'è veramente bisogno di conforto. 

Impariamo ad abbracciarci anche solo con lo sguardo, la voce, il sorriso e permettiamo che un po' di dolcezza alberghi nei nostri cuori, questo ci può aiutare a sentirci bene e fiduciosi nel domani

Un grazie enorme all'autrice del libro!!!

Alla prossima. 

martedì 3 novembre 2020

Riflessioni autunnali

 Stamattina mi sono alzata con la voglia di scrivere, condividere con chi passa di qui alcuni pensieri.

Che anno particolare questo 2020! Un anno che faremo fatica a dimenticare,

La pandemia, il lock-down, questa seconda ondata ancora più destabilizzante ci obbliga a fermarci, rientrare in noi per capire cos'è quello tsunami di emozioni, paure e dubbi che ci scuote, ci sentiamo fragili, vulnerabili e tutto ciò ci obbliga a cercare in noi i punti fermi, le certezze, le radici a cui ancorarci per affrontare questa tempesta.

Che fatica!

Io non amo il virtuale, i social, fatico persino a parlare di cose personali per telefono, ho bisogno di relazioni faccia faccia, di "fisicità", di poter usare tutti i nostri sensi: vedere,  udire, toccare, odorare, gustare in particolare nelle relazioni con gli altri, ho bisogno di guardare negli occhi, stringere le mani, abbracciare per esprimere le emozioni che sento o condividere quelle che le persone mi esprimono, non riesco ad usare bene le parole, mi sembra che nessuna parola possa esprimere veramente il dolore provato o condiviso, la gioia, l'amicizia, il sentire profondo.  

Tutto questo contrasta molto con le limitazioni di questo periodo!

Ringrazio ogni giorno di aver avuto e avere una grande famiglia, non mi sono mai sentita sola: è bello avere nipoti che ti donano la loro spontaneità, il loro affetto e che ci obbligano a non chiuderci in noi stessi; è stato molto bello condividere il tempo e la vita, durante il lock down, con i due figli ancora conviventi con noi e scoprire come sono cambiati, cresciuti (rischiamo sempre di mettere per scontato chi ci è vicino), è stato importante condividere con Augusto e tutti i figli discorsi importanti sul senso della vita, sulla malattia, sul fine vita parlando con serenità; è bello avere fratelli e poterci raccontare i nostri problemi, condividere le fragilità, soffrire per la malattia e gioire per ogni piccolo risultato.

La vita è più forte della paura, non dobbiamo lasciarci sopraffare dalla paura, cerchiamo di vedere, sentire, toccare, gustare le cose belle che ci circondano, cerchiamo di mettere attenzione e cura nelle relazioni, di volerci bene e, per usare parole di San Paolo, <<Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti>>.

Un'abbracciatona a tutti coloro che leggeranno questo post.





sabato 16 maggio 2020

Torta dei tropici e Torta Margherita

In questi giorni in un commento ad una delle ricette prese dal libro di Lisa Biondi mi è stato chiesto se avevo anche la ricetta della torta dei tropici, la ricetta c'è, è semplice e fresca ed ho deciso di pubblicarla.

TORTA DEI TROPICI

Occorrono: 1 torta margherita, preparata in casa con la ricetta che pubblico o acquistata, del diametro di 20 centimetri e piuttosto alta, 6 banane, 4-5 cucchiai di zucchero a velo, 3 arance, 4 bicchierini di Rum o cognac, 500 grammi di noci con il guscio, 300 grammi di panna montata con zucchero a velo.



(foto tratta dal libro di "Lisa Biondi" DOLCI volume 6 di guide pratiche: Cucinare)

Sbucciate 5 banane e tagliatele a fette che metterete in una terrina con il succo di un'arancia, 2 bicchierini di rum e 2 cucchiai di zucchero a velo, lasciandovele per almeno un'ora.

Sgusciate le noci, tenetene a parte qualche gheriglio per la decorazione e tritate finemente le rimanenti.
Mescolate il succo di due arance con il rum.
Tagliate la torta in tre strati. Mettetene uno sul piatto da portata rotondo, bagnatelo con il succo di arancia, copritelo con uno strato di panna montata, uno di fette di banane ben sgocciolate e uno di noci tritate. Ripetete questi strati (torta-succo-panna-banane e noci) e terminate con il terzo disco di torta margherita bagnato con succo d'arancia. Spalmate tutta la torta con panna montata e guarnite la parte superiore con una corona di fette di banane (al centro del disco di torta) e una più esterna di gherigli di noci. Tenete la torta in frigo per 4-5 ore prima di servirla.

TORTA MARGHERITA  (Lisa Biondi) per 6 persone

Occorrono: 6 uova, 180 grammi di zucchero, 140 grammi di burro, 100 grammi di fecola, 100 grammi di farina, facoltativi 2 cucchiaini di lievito in polvere, a piacere 1 bustina di zucchero vanigliato oppure la scorza grattugiata di limone, zucchero a velo q.b.

Fate sciogliere il burro a fuoco bassissimo e lasciatelo diventare freddo.
In una terrina mettete i tuorli d'uova e lo zucchero, ponetela su una pentola contenente acqua calda e sbattete il composto con la frusta o il frullino elettrico finché avrete una spuma chiara e soffice. Levatela dal bagnomaria e continuate a sbattere finché il composto sarà diventato freddo.
Aggiungete poco alla volta le due farine setacciate insieme con il lievito, la parte grassa del burro sciolto (eliminando il liquido formatosi), lo zucchero vanigliato o la scorza di limone ed infine incorporatevi delicatamente le chiare montate a neve soda. Versate il composto in uno stampo rotondo largo 24/26 centimetri (oppure quadrato) unto e infarinato e fatelo cuocere in forno moderato per circa 40 minuti.
Sformate la torta dopo qualche minuto su una gratella e lasciate raffreddare.
Servitela cosparsa di zucchero a velo; a piacere potete farcirla con marmellata o crema.

mercoledì 25 marzo 2020

piccoli consigli

E' tornato freddo e con questi sbalzi termici c'è il rischio di ammalarci per raffreddamento  e in questo periodo dobbiamo proprio evitarlo.
Un piccolo consiglio, oltre a quello di stare in casa al calduccio il più possibile, è quello di riprendere le buone abitudini alimentari di una volta: zuppe, minestroni, brodo .... tutti ben caldi.

Oggi al volo ho preparato una minestrina con brodo di dado vegetale in cui ho cotto dei quadretti all'uovo ed ho arricchito la minestra con una buona "tardura" cioè uova sbattute con il parmigiano grattugiato che vanno versate nel brodo quando la pasta è quasi cotta.
E' necessario, prima di versare il composto di uova, metterci dentro un po' di brodo e mescolare bene per evitare che le uova si rapprendano immediatamente appena versate nel brodo. FACILE, VELOCE ED APPREZZATA DALLA FAMIGLIA.

Di seguito metto alcune ricette già pubblicate nel blog con l'etichetta MINESTRE.

ZUPPA DI PATATE QUI

ZUPPA ALLA BOLOGNESE QUI

VELLUTATA DI ZUCCHINE E PORRI QUI

STRACCIATELLA QUI

ZUPPA DI CIPOLLE QUI

QUADRETTI IN BRODO CON LE PALLINE QUI

MINESTRA DI CIPOLLE, PATATE E CAROTE QUI

ZUPPA IMPERIALE QUI

Le minestre del freddo 2: CREMA DI PISELLI, CREMA DI PORRI, CREMA DI SEDANO, CREMA DI LENTICCHIE   QUI

Le minestre del freddo: MINESTRA DI FAGIOLI, MINESTRA DI SPINACI  QUI

PASTA RASA O GRATTINI  QUI

Un caro saluto a tutti, un augurio di serenità e salute.

Vi abbraccio.   Maria Chiara



domenica 22 marzo 2020

una riflessione e una preghiera

In questo periodo così particolare, che ci spaventa, ci interroga, ci fa riscoprire le cose importanti; periodo in cui ci accorgiamo fino in fondo di quanto siamo fragili, è ancora più forte la ricerca del senso della vita, di Chi e Cosa può illuminarci, sostenerci. 
La fede in Dio, per noi cristiani la fede in Cristo, è una grande consolazione, un pozzo inesauribile a cui attingere forza per affrontare le difficoltà; gioia per riscoprire l'importanza dei gesti quotidiani di amicizia, condivisione, aiuto; gratitudine per chi sta dando tutto se stesso per l'attenzione e la cura a chi è malato; speranza e sostegno per chi ha perso un proprio caro.

Chiediamo al Signore di aiutarci a non chiuderci in noi stessi, ma ad aprire gli occhi per vedere le sofferenze e i bisogni, le qualità e i talenti delle persone con cui condividiamo la vita nelle nostre famiglie, nel nostro paese, nelle città e negli Stati di tutto il mondo. 
Non sono molto brava con le parole e mi affido a questa preghiera tratta da: Le preghiere di San Nicolò di Don Roberto Vinco e Don Marco Campedelli.

UN TEMPO PER CONTEMPLARE 

Dacci ancora un tempo, Signore 
Un tempo per pensare, 
per meditare sul mistero dell’universo, 
per contemplare il prodigio della natura.

 Dacci ancora un tempo, Signore 
Per accorgerci di quanto preziosa sia la vita,
 con i colori del mattino e il silenzio della notte,
 con gli incontri, le parole, i volti. 

Dacci ancora un tempo, Signore 
Per prenderci cura della terra,
 del nostro corpo,
 della nostra mente e del nostro cuore.

Dacci ancora un tempo, Signore 
Per sentirci responsabili degli altri,
 di tutti coloro dai quali possiamo imparare qualcosa di nuovo, 
per non finire nella solitudine.

Dacci ancora un tempo, Signore 
Per progettare cammini di pace, 
per lottare contro ogni forma di violenza e di guerra, 
per coltivare la stima per tutte le religioni e le culture del mondo. 

Dacci ancora un tempo, Signore 
Per ascoltare la Tua Parola, 
per cantare i Salmi la sera, 
per sentire quanto ci rallegri un sorriso,
quanto siano preziose le lacrime. 

Dacci ancora un tempo, Signore 
Per amare ed essere amati, 
per perdonare ed essere perdonati, 
per liberare, consolare, rallegrare e sentirci vivi. Amen