lunedì 28 novembre 2011

Dolci di Natale: Panoni, torta di noci, raviole

Nella tradizione i dolci di Natale erano semplici, di fatto per far festa venivano arricchite preparazioni comuni come la pasta da pane, la pasta da ciambella... con frutta secca (noci, nocciole, mandorle), uvetta, fichi secchi, marmellata, castagne, non esiste un'unica ricetta, ma ognuno metteva ciò che aveva in casa, soprattutto chi abitava in campagna, creando pian piano una propria ricetta.
Quelle che seguono sono ricette della tradizione delle nostre famiglie.

PANONI

Questa ricetta è quella della nonna Alma per circa 3-4 panoni a seconda della grandezza delle teglie
Ingredienti: Farina 1 chilo, zucchero 3 etti, burro o margarina 2 etti, uova 3, cioccolata in polvere gr 50, mostarda o marmellata 3 etti, noci 120/150 grammi, canditi misti 1 etto (se piacciono), mandorle 50 grammi, fichi secchi 1 etto, uvetta 2 etti , limoni da grattugiare 2, latte q.b. se l'impasto è molto duro, dose da dolci per 1 chilo e mezzo, per la lucidatura miele e sassolino.

Procedimento: tritare grossolanamente le noci, le mandorle, i fichi, i canditi (tenere qualche gheriglio di noce, qualche mandorla e alcuni canditi per la guarnizione). Preparare sulla spianatoia  la farina e tutti gli ingredienti, impastare bene, se l'impasto fosse molto duro aggiungere un po’ di latte. 
Dividere la pasta nelle teglie imburrate, non bisogna esagerare con la quantità altrimenti non lievitano bene, guarnire con i canditi, le mandorle e le noci.
Cuocere al forno a temperatura media (180°) per 35/40 minuti (per provare la cottura infilare nella pasta uno stuzzicadenti, se esce pulito la cottura è OK).
Sfornare e quando i panoni sono ancora caldi spennellarli di miele sciolto nel sassolino.

Le quantità sono indicative, c'è chi aggiunge delle arachidi, chi usa la saba al posto della marmellata.... 

TORTA DI NOCI

Ingredienti (ricetta della nonna Alma)
pasta da ciambella 3 etti circa (vedi ricetta già presente nel blog, di fatto farne mezza dose) 
Per il ripieno: noci gr 350, zucchero gr 350 , cioccolato in polvere gr  150 , cacao gr 100, uova fresche 4, due o tre cucchiai di liquore (sassolino, anice…)50 grammi di burro.

Procedimento: Tritate grossolanamente le noci, farle tostare in una padella antiaderente per un quarto d’ora con un po’ di burro. Lasciare raffreddare e unire tutti gli ingredienti, assaggiare l'impasto perchè, come già scritto in precedenza, la dose degli ingredienti può variare a seconda del gusto, ad esempio più o meno cacao, latte al posto del liquore se il gusto non piace...  Stendere in una teglia la pasta da ciambella e versarvi l’impasto di noci e cioccolato, stendere bene e mettere in forno medio per circa 40 minuti.

Ingredienti ricetta della nonna Anna: 
Pasta da ciambella come nella ricetta precedente , gr 400 noci tritate, 4 uova intere, 100 gr di cioccolato in polvere e 50 gr di cacao, 100 gr di burro, 400 gr di zucchero, 4 cucchiai di liquore.
Procedimento: Battere le uova con lo zucchero, aggiungere le noci tritate, la cioccolata, il burro fuso, il liquore. Foderare uno stampo con la pasta da ciambella, versarvi l’impasto con le noci e cuocere nel forno.


RAVIOLE o TORTELLI AL FORNO

Sempre con la pasta da ciambella (vedi post precedente) è possibile fare delle raviole farcite con marmellata di prugne oppure con una crema abbastanza soda o con un composto di marmellata, cioccolata in polvere, pinoli e se gradita anche un poco di uvetta (senza dosi, bisogna assaggiare!!!!)

Si stende la pasta allo spessore di mezzo centimetro, si divide in tanti cerchi (utilizzate una tazza o un bicchiere grande), farcire al centro i cerchi di pasta, ripiegarli a mezzaluna e metterli su in una teglia da forno, possono essere decorati con granella di zucchero, ma non è indispensabile.
Cuocere in forno caldo a 180° per 15-20 minuti (devono risultare dorati)

domenica 20 novembre 2011

Scaloppine in ... mille modi


Le scaloppine sono fettine sottili di carne (maiale, vitello, pollo, tacchino…) che vanno infarinate e cotte nel burro o nell’olio. Dopo la rosolatura, salare e pepare. A questo punto sono pronte per il condimento e l’ultima cottura.

Al Marsala: Coprire le scaloppine con il marsala secco, fare cuocere ancora qualche minuto, poi mettere le scaloppine nel piatto da portata, diluire il fondo con 3 cucchiai di marsala, amalgamare bene sul fuoco e versare la salsa sulle scaloppine.

Al limone: Coprire con succo di limone, lasciare cuocere qualche minuto, (facoltativo cospargere con un trito di prezzemolo).
Metterle nel piatto da portata, diluire il fondo con due cucchiai di succo di limone, amalgamare bene e versare la salsa sulle scaloppine.

Stessa procedura per l’aceto balsamico, il latte…..

Per farne grandi quantità, ad esempio per gruppi o per pranzi e cene comunitarie, ci hanno insegnato a preparare le scaloppine come descritto nella prima parte, poi predisporre il condimento desiderato in una ciotola stemperando un po’ di farina con acqua e il succo  di limone o il prodotto scelto (marsala, aceto, latte, …..), il composto deve risultare liquido. Rimettere sul fuoco in un padellone (o in una teglia da forno) le scaloppine preparate con l’unto di cottura o un po’ di burro, versarsi il composto preparato e lasciare cuocere alcuni minuti, rigirando le scaloppine. 
La quantità del condimento è relativa se fosse abbondante fatela restringere un po’ a fuoco vivace, se il quantitativo è insufficiente, non è un problema farne un altro poco, bisogna avere l’avvertenza di lasciar cuocere la farina alcuni minuti.

Le scaloppine possono essere fatte con un contorno che di fatto le insaporisce, ad esempio con i peperoni, i funghi... 

Scaloppine ai peperoni per sei persone: 12 scaloppine già preparate (prima parte della ricetta precedente),  50 grammi di prosciutto cotto tagliato a dadini piccoli, 3  o 4 peperoni rossi e gialli tagliati a dadini, burro e olio, un po' di vino.
Rosolare il prosciutto cotto in padella con olio e burro, aggiungere i peperoni, quando sono rosolati, a fuoco vivo, sfumare con il vino , salare,  aggiungere le scaloppine e lasciare insaporire per alcuni minuti, aggiungendo un po' di acqua se necessaria.




sabato 19 novembre 2011

Patate alla savoiarda e Tortini di patate con pancetta e con cipolle


PATATE ALLA SAVOIARDA

Ingredienti: 1 Kg di patate, 30 gr di burro, 200 gr di fontina, o groviera, o emmental, 1 bicchiere di latte, sale e pepe.(facoltativo grana grattugiato e/o prosciutto cotto a fettine)

Procedimento: Lessare 15/20 minuti in acqua salata le patate con la buccia, scolarle, pelarle e tagliarle a fettine. Imburrare una teglia, stendervi uno strato di patate, le fettine di formaggio (se piace fare uno strato  anche di prosciutto cotto e/o cospargere di grana), continuare fino ad esaurimento degli ingredienti, terminare con le fettine di patate. Versare sul tortino il latte, cospargere di fiocchetti di burro, sale e pepe. Cuocere in forno 20/30 minuti

TORTINO DI PATATE E PANCETTA
Ingredienti: Patate tagliate sottili, si può usare l’apposito coltello del robot da cucina, pancetta a fettine sottili, grana grattugiato, sale, latte, burro.

Preparazione: In una teglia imburrata fare uno strato di patate, distendervi sopra la pancetta e cospargere di grana grattugiato. Fare più strati, salare e versare un bicchiere (o più) di latte. Cuocere in forno per 20/30 minuti.


TORTINI DI PATATE E CIPOLLE  

Prima ricetta:

Ingredienti: patate, cipolle, burro, (a piacere pancetta a dadini, olio), brodo di dado, sale.
Procedimento: Lavare, pelare e tagliare a fettine le patate (con l’apposito coltello del robot si esegue molto velocemente), pelare e tagliare a fettine le cipolle, (rosolare la pancetta in un po’ d’olio).
Ungere una teglia, fare uno strato di fettine di patate, uno di cipolla (uno di pancetta), continuare fino ad esaurire gli ingredienti, mettere qualche fiocchetto di burro, versare un bicchiere di brodo, salare e cuocere in forno per 30/40 minuti.

Seconda ricetta:

Ingredienti: 1 kg di patate, 4 cipolle, 300 gr di emmental a fette, 40 gr di burro, sale.
Procedimento: Lessare le patate in acqua salata, tagliare le cipolle a fettine sottili, ungere una teglia con il burro. Scolare le patate e farle intiepidire, pelarle e tagliarle a fette dello spessore di un centimetro. Stendere nella teglia uno strato di patate, uno di formaggio, uno di cipolle e continuate ad alternare gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Terminate con uno strato di formaggio. Mettere fiocchetti di burro e lasciare gratinare in forno per 15/20 minuti. (Se risulta un po’ secco aggiungere un po’ di latte o di brodo e lasciare assorbire)
 




Pollo ai peperoni



Ingredienti: 1 Pollo di circa gr 1200, cipolla, 2 spicchi d’aglio, peperoni gialli e rossi, mezzo bicchiere di vino bianco,  mezzo bicchiere d’olio, sale e pepe.

Procedimento: Lavate e tagliate a piccoli pezzi il pollo. In un largo tegame mettete l’olio e l’aglio, appena l’aglio sarà imbiondito toglietelo e ponete nel tegame il pollo, conditelo con sale e pepe e lasciatelo rosolare a fuoco vivace fino a che abbia preso bel colore oro scuro. Versare  nel tegame il vino, lasciatelo evaporare, aggiungere i peperoni tagliati a pezzetti e la cipolla a fettine. Mescolare di tanto in tanto, se necessario aggiungere un po’ d’acqua. Lasciate cuocere ancora per 45 minuti.

(Quando si è a dieta, non mettere l’olio, ma un po’ d’acqua in una tegame antiaderente, in modo che il pollo possa rosolarsi nel suo grasso)

Cotolette


Le cotolette sono fettine di carne (120/150 grammi a testa) che per Augusto debbono essere rigorosamente di maiale, di fatto possono essere anche di tacchino, pollo, vitello,…

Le fettine vengono infarinate, passate poi nell’uovo sbattuto con il sale ed infine passate in una miscela di pane e grana grattugiati finemente (nella proporzione 2/3 pane, 1/3 grana). Friggere le fettine in olio o burro.

Servire calde.

Le cotolette sono ottime anche fredde, nei panini, quando si va in gita!!!!!

Le cotolette avanzate possono essere riutilizzate passandole in un intingolo preparato con burro, un po’ di conserva o passata di pomodoro, diluito con un po’ di brodo anche di dado.



venerdì 18 novembre 2011

Biscotti con le noci

Questi biscotti me li ha insegnati la nonna Anna (non riesco a chiamarla mia suocera), le ho voluto un mondo di bene e la ricordo con tantissimo affetto.



Come tutte le ricette casalinghe non ha dosi, bisogna assaggiare per capire se il ripieno va bene ed è solo provando e riprovando che ognuno trova la dose perfetta per il suo gusto. Questi biscottini io li faccio generalmente per Natale, ma sono buonissimi in qualsiasi periodo, il profumo stesso che fanno mentre cuociono nel forno mi fa entrare nello spirito natalizio.

Cosa occorre: pasta da ciambella fatta con mezzo chilo di farina (ricetta già presente nel blog), noci  o mandorle tritate 2 etti, 2 cucchiaiate di cioccolato in polvere, 1 cucchiaio di cacao in polvere, 2 o tre cucchiai di zucchero, un po' di latte e un po' di burro o margarina.
Le dosi sono solo indicative,  si devono mescolare assieme le noci con il cioccolato, il cacao e lo zucchero poi si assaggia l'impasto e si può aggiungere uno o più ingredienti a seconda del gusto (ad esempio ad Augusto piace  che si senta il cacao per cui in genere ne metto un po' di più e metto meno cioccolato... la nonna Anna mi ha dato un unico consiglio, l'impasto deve risultare dolce!!!!).

Dividere in due la pasta da ciambella, stenderne una parte (altezza di mezzo centimetro ), bagnare la pasta con il latte e stendervi in modo uniforme l'impasto di noci e cioccolato e pressarlo un poco con le mani,


 arrotolare ben stretto l'impasto e tagliarlo a fettine,

stenderle sulla teglia su cui è stata stesa la carta forno, preparare nello stesso modo anche l'altra metà dell'impasto, mettere su ogni fettina un fiocchetto di burro e cuocere nel forno caldo (180°) per 10-15 minuti.


 Vi consiglio di provarli, vi assicuro che nel periodo di Natale, nonostante che ne faccia quantità industriali, devo sempre rifarne, sono buoni nel latte, con il tè, a colazione, a merenda, a fine pasto....

Stria e streghette

STRIA
Nella tradizione antica la stria veniva cotta nel forno a legna dopo aver cotto il pane, quando il calore del forno ormai era moderato. Si impastava della farina con acqua, sale, olio, strutto, poi si stendeva la pasta in una teglia unta, la si cospargeva di sale grosso e la si metteva nel forno fino a quando non faceva una crosta dorata, quindi la si serviva calda a colazione.
Nel libro "la cucina modenese" di Sandro Bellei le dosi indicate sono: 500 grammi di farina, 50 grammi di strutto, 1 cucchiaio di olio di oliva, 1 cucchiaino di sale grosso, sale fino e acqua q.b..

Più spesso però veniva utilizzata della pasta da pane che veniva insaporita con dello strutto, stesa poi in una sfoglia abbastanza spessa che veniva condita con olio o strutto e il sale grosso e messa a cuocere nel forno.

Io ho provato a farla, partendo dalla pasta da pane, qualche anno fa, è una pasta che resta un poco più soda rispetto alla focaccia, la si cuoce nel forno a 170-180 gradi, è molto gustosa.

La migliore stria che ho mangiato in modo assoluto è quella che faceva il mitico fornaio di San Cesario  Gianni Linzarini.
Un venerdì notte, giornata in cui veniva preparata e cotta "la doppia" cioè il pane per il sabato e la domenica, ormai parecchi anni fa Augusto ed io, invitati dal meraviglio profumo di pane che aleggiava nell'aria del sagrato della chiesa (il forno è vicino alla torre dell'orologio e alla chiesa) andammo a sbirciare cosa succedeva nel forno, c'invitarono ad entrare e Gianni ci fece assaggiare un pezzo di quella stria meravigliosa, saporita, appena sfornata......se ci penso ne sento ancora il sapore..... che preparava raramente per occasioni speciali... sarà stato il profumo del forno, sarà stata la fame, ma il gusto di quella stria per me era unico, la cosa più buona che ho mangiato nella mia vita.

STREGHETTE

Le streghe sono tradizionalmente bolognesi, i fornai per giudicare se il forno fosse caldo al punto giusto, infornavano una sottile sfoglia di pasta di pane dopo averla unta e cosparsa di sale grosso. Spesso questa pasta bruciava e per questo la chiamavano strega (stria ha lo stesso significato).

Le sorelle Simili, famose fornaie di Bologna, hanno tratto spunto da questo ed hanno modificato un po' l'impasto per renderlo più facile da utilizzare.
Questa è la loro ricetta tratta da uno dei loro libri.
500 grammi di farina 00 normale, 250 grammi di acqua, 25 grammi di lievito di birra, 50 grammi di strutto, 12 grammi di sale; olio per ungere la teglia, olio d'oliva per spennellare le streghe, sale fino da cospargere.

Fare la fontana sulla spianatoia e amalgamare al centro tutti gli ingredienti, fino ad avere un impasto non eccessivamente tenero. Lavorarlo 8-10 minuti, poi coprirlo con una ciotola e lasciare lievitare 45-50 minuti.
Staccare un pezzo di pasta senza lavoralo, tirarla con il mattarello non troppo sottile, cospargere di farina, raddoppiarla, tirarla di nuovo dello spessore uguale o inferiore a quello di massima apertura dei rulli della macchina per tirare la pasta, infine tirarla sottile passandola in uno spazio intermedio e fermandosi al penultimo. Potete tirarla tutta con il mattarello, ma in questo caso forse dovreste assottigliarla direttamente nella teglia tirandola delicatamente con le mani.
Disporre questa sfoglia sulla teglia unta con olio di semi, pennellarla con olio d'oliva, cospargerla con poco sale e tagliarla a losanghe con una rotella dentata. Mettere subito in forno a 210-220 gradi per 10-12 minuti.

Essendo un procedimento un po' lungo le sorelle Simili consigliano di dividere in due l'impasto appena terminato d'impastarlo, lasciarlo lievitare, poi metterne una parte ben coperta in frigorifero, tirare e cuocere il primo impasto poi prendere fuori il secondo e procedere, si evita che l'ultimo impasto passi di lievito con il risultato che le streghe risultino secche e poco profumate.
Se il clima è secco le streghe si conservano croccanti a lungo semplicemente tenendole in un sacchetto di carta, se dovessero rinvenire prima di servirle mettetele alcuni minuti in forno a 170-180 gradi, torneranno come fresche.

Messe in una grande cesta o in piccoli cestini si presentano benissimo, ma soprattutto sono molto sfiziose!!!!  e .... come le ciliege...."una tira l'altra".

martedì 15 novembre 2011

Idee per l'antipasto


Grissini caserecci, piccoli pezzetti di gnocco al forno o stria o streghette, piccoli rombi di gnocco fritto con:
  • Piatto d’affettato misto
  • Verdure sott’olio e sott’aceto
  • Tagliere con dadini di mortadella, ciccioli, formaggio.
  • Fettine di pera (un po’ di limone per non far annerire le pere) con noci e scaglie di grana
  • Bresaola, scaglie di grana, rucola conditi con un filo di olio.
  • Scaglie di grana e aceto balsamico. 
  • Mousse di ricotta e mortadella: 3 etti mortadella, 1 etto di ricotta (o mascarpone), 2 cucchiai di latte. Tritare finemente la mortadella, unire la ricotta e il latte e  tritare di nuovo. Il composto deve risultare molto cremoso.

Bruschettine (fettine di pane abbrustolite o su una piastra o  nel forno) condite con: olio e aglio; dadini di pomodoro con origano, olio e volendo mozzarella (mettere qualche minuto sotto il grill);  verdure grigliate, con salsiccia e stracchino mescolati assieme (gratinate in forno), con fettine di pancetta,con la mousse di mortadella….

Tigelle aperte farcite con pancetta e formaggio passati due/tre minuti sotto il grill.

Salatini di pasta sfoglia: 
Ingredienti: un rotolo di pasta sfoglia, 4 fette di prosciutto cotto, 2 cucchiai di Emmental grattugiato.
Stendere il rotolo, su una metà stendere le fette di prosciutto e spolverizzare con il formaggio. Piegare sopra la pasta rimasta e pressare con il mattarello per fissare la pasta sul ripieno.
Tagliare a strisce di sei centimetri della larghezza di un dito.
Attorcigliare le strisce e posarle su una placca leggermente   imburrata. Cuocere in forno caldo a 200° per 15 minuti circa.

Con la pasta sfoglia possono essere fatte pizzette tagliando con un bicchiere la pasta, farcendola  con dadini di pomodoro o un po' di passata e mozzarella e cuocendo a forno caldo 10 minuti ed anche rotolini ai wurstel: arrotolare nella pasta sfoglia alcuni wurstel, tagliare a fettine dello spessore di un dito (o più), cuocere al forno a 200° per alcuni minuti

domenica 13 novembre 2011

fagioli bianchi in umido

I fagioli in umido vanno benissimo per accompagnare lo zampone, il cotechino, la salsiccia, le costine di maiale ed è un contorno tipico del periodo invernale.  (come cuocere lo zampone crudo ricetta qui)

Sono necessari per 4 persone:
300 grammi di fagioli bianchi secchi del tipo corona (quelli più grossi) o spagna (un poco più piccoli) oppure due barattoli di quelli già cotti, olio, una manciata di prezzemolo, uno spicchio di aglio, 1 dado, 2 o 3 cucchiai di salsa di pomodoro, sale.

Se usate i fagioli secchi teneteli in ammollo e cuoceteli in acqua non salata a fuoco dolce. Le indicazioni sono nel post precedente.

Tritare lo spicchio di aglio e il prezzemolo, far rosolare in un poco di olio, aggiungere la salsa di pomodoro, un poco di acqua e il dado. Dopo alcuni minuti aggiungere i fagioli e far cuocere per una ventina di minuti.

Nelle diverse tradizioni familiari c'è chi al battuto di prezzemolo e aglio aggiunge la cipolla e/o la pancetta.

Nello stesso modo si possono fare in umido i fagioli borlotti.

venerdì 11 novembre 2011

Legumi....cosa, come e perchè!!!!!

I legumi sono un importante fonte di proteine vegetali. 
Tali proteine non sono tra le più adatte ad essere completamente utilizzate dal nostro organismo, ma lo possono diventare quando siano associate a quelle dei cereali, ad esempio se si consuma un piatto di riso e piselli o di pasta e fagioli queste combinazioni ci forniscono delle proteine comparabili a quelle della carne o di altri prodotti di origine animale.
Tra i legumi in commercio è preferibile scegliere, quando ne è la stagione, quelli freschi, se non sono reperibili è meglio optare per quelli surgelati, come terza possibilità i legumi secchi, quelli in scatola sono i più poveri dal punto di vista nutritivo.
I legumi secchi vanno lavati bene e lasciati in ammollo per molte ore (8-12 ore), poi vanno cotti in abbondante acqua a temperatura dolce per un ora, c'è chi consiglia di lasciare in ammollo anche i legumi freschi e quelli surgelati (l'acqua dell'ammollo non deve essere riutilizzata per la cottura)

"Innanzitutto, bisogna dire che nella cottura dei legumi l’ammollo è molto importante.  
I legumi sono semi ricchi di amido e proteine, ricoperti da una buccia composta principalmente da fibre. 
L’amido all’interno del seme si trova sotto forma di granuli compatti; quando si mettono a bagno i semi, la buccia si gonfia d’acqua e lo stesso fanno i granuli di amido. 
Durante la cottura i granuli continuano a gonfiarsi e l’amido “gelatinizza” trasformandosi in una massa tenera e pastosa.  Se l’amido non ha assorbito abbastanza acqua durante l’ammollo, e se la temperatura sale troppo bruscamente, i granuli potrebbero cuocersi quando sono ancora asciutti, compattandosi sempre di più e impedendo la penetrazione dell’acqua fino alle parti interne del seme. Ecco perché un ammollo prolungato e una cottura lenta e graduale, ad esempio nella classica pentola di terracotta, garantiscono buoni risultati. 
Durante l’ammollo in acqua fredda inoltre il seme si “risveglia” per prepararsi a germogliare, il suo valore nutritivo migliora e diminuisce il contenuto di sostanze antinutritive"

giovedì 10 novembre 2011

Treccia di pan brioches ripiena


Questa treccia  di  pane brioches è buonissima e si presenta molto bene, il giorno del compleanno di mia mamma ho fatto un figurone!!!
Questa treccia l'ho assaggiata a casa della Paola Calzolari che mi ha passato la ricetta, è veramente una gran cuoca!!!


Questi sono gli ingredienti necessari:
550 g di farina, 250 g di latte, 50 g di olio di oliva, 1 cucchiaio di zucchero
10 g di sale, 1 cubetto di lievito di birra, 1 uovo più un tuorlo per spennellare.

Per il ripieno:
100 g di speck o altro salume a piacere (ciccioli, salame…)
100 g di asiago o altro formaggio a piacere (Emmental, fontina…)
Sciogliere il lievito nel latte tiepido. 
Impastare la farina con l’olio, il latte, lo zucchero, l’uovo e il sale
Deve risultare un impasto morbido,ma se è appiccicoso unite ancora 1 cucchiaio di farina.
Coprire e lasciare lievitare per 1 ora, intanto tritare lo speck e il formaggio e mescolarli assieme. 
Quando l’impasto è raddoppiato lavorarlo di nuovo e stenderlo col matterello, cercando di formare un rettangolo che divideremo in tre parti uguali.
Stendere speck e formaggio sui rettangoli di pasta, arrotolarli formando tre cilindri.
Formare la treccia con i tre cilindri facendo attenzione e lavorando delicatamente, unire i due estremi della treccia per formare una ciambella. Lasciare lievitare ancora per 30 min.
Spennellare a questo punto con l’uovo sbattuto e mettere in forno caldo a 200° per circa 30 minuti.

Roast beef


Luca, mio figlio, deve cuocere un pezzo di carne da roastbeef che ha in freezer e mi ha chiesto la ricetta, ne approfitto per pubblicarla. 

Ingredienti: Girello di manzo o altro taglio adeguato (chiedere al macellaio) la proporzione è sempre 150 grammi a testa, “aglione” (aglio, rosmarino e sale tritati insieme), un rametto di rosmarino, pepe, vino, olio, mezzo bicchiere di brodo (anche di dado).
Preparazione:
Rosolare bene e velocemente la carne nell’olio nel quale è stato messo anche un rametto di rosmarino; quando la carne è  ben rosolata insaporirla con un pizzico di aglione e il pepe, versarvi un po’ di vino e lasciare evaporare, lasciare sfumare poi aggiungere il brodo e cuocere per circa un quarto d’ora girando spesso la carne (il tempo di cottura è relativo al fatto he la carne piaccia più o meno cotta).
Si può fare anche in pentola a pressione (chiudendo la pentola solo dopo aver rosolato la carne) dimezzando il tempo di cottura.
Quando è freddo tagliare la carne a fettine sottili. Servire con fettine di limone, pepe a piacimento, il sugo di cottura scaldato. 
Noi mettiamo "l'aglione" per insaporire la carne, ma non è indispensabile, se non lo si usa ricordarsi di salare la carne dopo la rosolatura.

domenica 6 novembre 2011

Pizza!!!!! ma non solo...

Credo che la ricetta della pizza sia la più conosciuta in assoluto, anche se ognuno ne ha una sua versione personale.
Per noi la pizza è una tradizione, ogni venerdì ci troviamo tutti insieme per mangiare la pizza, il ritrovarci è già in sè motivo di festa, quando poi la pizza viene bene ed è buona ancora di più!!!!

La ricetta base per tre/quattro persone (dipende dall'appetito) è:
Farina gr 500, lievito di birra un pacchettino, 15 gr di sale fino (un cucchiaio raso), olio di oliva due cucchiai, acqua tiepida circa 250 grammi, un po' di zucchero (un cucchiaino).


Mettere sulla spianatoia (o in una ciotola) la farina, il sale, l'olio, impastare poi con il lievito sciolto nell'acqua tiepida, dove è stato versato anche lo zucchero. (Se usate l'impastatrice mettete il sale come ultimo ingrediente dopo aver fatto già girare un po' l'impasto)
L'impasto non deve essere troppo sodo, io a volte lo lascio decisamente morbido per poterlo stendere con le mani nella teglia (cambia in questo caso la quantità di acqua utilizzata).
Per praticità da tempo ho iniziato ad utilizzare il lievito di birra liofilizzato, quello fine fine che va direttamente nell'impasto senza scioglierlo nell'acqua, il procedimento è sempre lo stesso: metto il lievito sulla farina, lontano dal sale, poi impasto con l'acqua tiepida leggermente zuccherata.

L'impasto va lasciato lievitare almeno un'ora, ben coperto, in luogo tiepido.
Durante l'inverno a volte scaldo un po' il forno a 40° poi lo spengo e vi metto dentro l'impasto a lievitare.
Per evitare che l'impasto si secchi in superficie, soprattutto in estate, copro l'impasto con un telo ben pulito un po' umido oppure metto l'impasto in un sacchetto di politene per alimenti poi lo copro con un telo.

Passato il tempo di lievitazione riprendere l'impasto, lavorarlo un po', poi stenderlo nelle teglie della grossezza che più piace (i gusti sono molto diversi). Coprire con la polpa di pomodoro e farcire come si vuole: dal classico mozzarella (di latte vaccino o di bufala) e origano, a cui si possono aggiungere gli ingredienti che più piacciono: prosciutto cotto, acciughe, verdure varie, carciofini, funghetti, funghi trifolati, .....
Si può fare anche la pizza bianca stendendo l'impasto, ungendolo un po' poi mettendo il formaggio e gli ingredienti scelti (un classico è mozzarella e pancetta).

Noi prepariamo la polpa di pomodoro, prima di stenderla sulla pasta, con un po' d'olio, il sale, un po' d'origano, mescoliamo bene e poi la stendiamo sulla pasta.

 Preparata la pizza nelle teglie è bene far riprendere la lievitazione per 45/60 minuti. (se avete poco tempo almeno mezz'ora). Cuocere poi in forno molto caldo (250°/280°) per 10-15 minuti.

Con lo stesso impasto si può fare la focaccia, è necessario stendere l'impasto di uno spessore un po' più grosso, con le dita della mano fare piccole fossette e ungere bene l'impasto. Si può lasciare così oppure vi si può mettere sopra del rosmarino, del sale grosso, delle fettine di cipolla tagliate fini fini, delle olive.....

Se all'impasto si aggiunge lardo o pancetta tritata si può fare il gnocco ingrassato.
E' molto importante far riprendere la lievitazione prima di cuocere la focaccia nel forno.

Il venerdi in genere impasto almeno due chili di farina poi faccio la pizza, una o più focacce e un po' di pane (filoncino, focaccine tipo pane arabo...).



Questo è il mio principio per molte cose: dal momento che m'impegno, che accendo il forno.... ne faccio un po' di più così il giorno dopo vivo di rendita!!!
Quando cucino cose elaborate come lasagne,  rosette, cannelloni.... ne faccio sempre una teglia in più che congelo, è molto comodo avere qualcosa di pronto per quando si è stanchi o se arrivano ospiti inaspettati.

mercoledì 2 novembre 2011

Ciambella o Bensone e Pinza

Questo è un dolce molto tradizionale, ma è semplice, molto gradito per chi ama intingerlo nel vino a fine pasto o nel caffelatte a colazione.

Ingredienti:
500 grammi farina, 200 grammi di zucchero, 100 gr di burro, 2 uova, un po' di latte, un pizzico di sale, se gradita la buccia di un limone grattugiata, dose per dolci da mezzo chilo.

Impastare gli ingredienti sulla spianatoia o in un contenitore, l'impasto deve risultare abbastanza sodo. Metterlo nella teglia dandogli la forma di un ESSE o quella che preferite, fare una piccola incisione per tutta la lunghezza della pasta. A piacere coprire con un po' di zucchero semolato o con la granella di zucchero, dopo aver inumidito la pasta con un po' di latte o tuorlo d'uovo sbattuto. Ho letto che c'è chi consiglia di coprire la pasta con mandorle tostate tritate, credo che sia buonissimo.
Cuocere in forno a 180° per 30/40 minuti.



Lo stesso impasto io l'utilizzo per fare la "Pinza" con la marmellata: si stende l'impasto sulla spianatoia infarinata (non troppo sottile), si copre con la marmellata (del gusto che più vi piace) lasciando scoperti i bordi dell'impasto.
Chiudere la pasta ripiegando i lati al centro. Cuocere in forno a 180° per 35/40 minuti.
Per evitare che l'impasto si rompa nel posizionarlo nella teglia vi consiglio di stendere la pasta direttamente sulla carta forno, questo vi permetterà di spostarla senza alcun problema.



martedì 1 novembre 2011

Pensieri personali

Non ho scritto molto di me nelle note personali, non mi viene spontaneo.
Una cosa però fa parte di me e mi rendo conto che traspare quando parlo dei campi, dei figli, della nostra coppia: la mia fede, la nostra fede in Gesù, nella sua Parola. "La nostra vita radicata in Cristo"!
E' un'affermazione grande, importante, che spaventa, ma non riesco a pensare la mia vita se non radicata in Cristo. 
Non mi sento perfetta, arrivata, anzi la grandezza della scelta mi rende consapevole della mia piccolezza e dell'essere sempre in cammino.
Quando riesco a fermarmi, a pensare e riflettere sulla mia vita, mi rendo conto che le mie parole si trasformano in preghiera, preghiera semplice, legata alla quotidianità, a quanto successo nella giornata.
Questi pensieri ad esempio li ho scritti al termine di una serata con i fidanzati in preparazione al matrimonio qualche anno fa:
"E' stata una grande serata, quante cose emerse, pezzetti di vita, pensieri intimi, domande, inquietudini.
C'è sete di te Signore, forse con parole inadeguate, ma nel loro cuore, nel nostro cuore c'è sete di Te.
Grazie Signore degli incontri, dei doni, della tua presenza, del darci la possibilità di capire che in ogni incontro "vero", che non si limiti all'esteriorità, si scopre un mondo nuovo, infinito, profondo, inaspettato.
Signore aiutali e aiutaci a continuare a camminare nel percorso intrapreso, fa sì che sentiamo sempre sete di Te e donaci di trovarti e sentirti sempre nel nostro cuore.

Questa invece è una preghiera che ho scritto riprendendo alcuni pensieri di una meditazione di Don Enrico:

Signore sostienici nel nostro cammino, guidaci "come chi ti è sempre un passo avanti" non troppo lontano da sembrare irraggiungibile, ma sempre altro, sempre un po' più in là.